INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ogni anno il Liceo Artistico di Sassari è frequentato da un numero sempre maggiore di alunni con disabilità.
Gli alunni, inseriti nelle classi secondo il modello dell’integrazione previsto dalla legge 104/92 seguono le lezioni comuni, lavorano in classe, partecipano a laboratori comuni, ai progetti, visite didattiche, viaggi di istruzione, tirocini e stage.
Ciascun alunno svolge attività in base ad obiettivi e strategie indicati nel Progetto Educativo Individualizzato (Pei) adeguati alle proprie capacità, difficoltà, bisogni.
Tutto il lavoro viene coordinato da un docente di Sostegno che all’inizio dell’anno scolastico viene assegnato alla classe per un determinato numero di ore settimanali. Dalla collaborazione con gli altri docenti della classe scaturisce la realizzazione di didattiche speciali per l’integrazione.
PERCORSI FORMATIVI
I percorsi formativi sono dettati dalla Legge 104 del 1992 con la seguente suddivisione:
percorso semplificato: nella programmazione sono indicati obiettivi riconducibili a quelli della classe mentre potrebbero variare le strategie e i tempi delle verifiche. Alla fine del piano di studi viene rilasciato il diploma di Maturità.
percorso differenziato: nella programmazione sono indicati obiettivi non riconducibili a quelli della classe ma vengono personalizzati percorsi formativi in rapporto alle potenzialità degli alunni. Alla fine del piano di studi viene rilasciato l’ attestato di Credito Formativo ed una certificazione sulle competenze acquisite al termine dei cinque anni.
PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
Ogni Consiglio di classe, dopo una fase di istruttoria in cui vengono sentiti i genitori, i docenti di Sostegno delle Scuole Medie, i medici ed eventuali terapisti, analizzata la situazione di partenza, decide ogni anno se il percorso di apprendimento possa essere considerato semplificato o differenziato. Tutto ciò avviene nella consapevolezza che gli alunni sono considerati prima di tutto persone con capacità, difficoltà, bisogni e aspettative singolari e specifiche. Tale percorso di apprendimento, denominato PEI, Progetto Educativo Individualizzato, è l’esito di un’analisi, coordinata dall’insegnante di sostegno all’interno del Consiglio di classe, delle capacità e delle difficoltà dell’alunno; il risultato di quest’analisi è confrontato con le aspettative dei genitori. L’insegnante di sostegno ha il compito di operare mediazioni tra le diverse esigenze.
Il Pei ha lo scopo di progettare e consentire l’apprendimento tenendo conto di vincoli e risorse.
Parte da un’analisi della situazione di inizio anno per indicare gli obiettivi educativi (trasversali alle diverse discipline e a lungo termine), gli obiettivi didattici (specifici per ogni disciplina e relativi all’anno scolastico), i metodi e gli strumenti utilizzati, l’organizzazione degli interventi di sostegno, il ruolo dell’assistente alla persona, le modalità di verifica e di valutazione.
Nel Pei viene indicata la decisione del Consiglio di classe in merito al tipo di percorso formativo.
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Ogni alunno con disabilità è seguito da un insegnante di sostegno.
L’insegnante di sostegno lavora in classe e collabora con i colleghi delle diverse discipline. Si confronta con gli operatori socio-sanitari e considera le istituzioni del territorio come risorse per la realizzazione del Pei.
È esperto di didattiche speciali per l’integrazione e ha il compito di costruire mediazioni che consentano all’alunno con disabilità di star bene a scuola, apprendere e realizzare il proprio progetto di vita nell’ottica dell’autonomia e dell’integrazione.
L’ASSISTENTE DI BASE
L’assistente di base è un operatore con funzioni assistenziali.
Assiste un alunno con disabilità, quando richiesto in modo esplicito dagli operatori sanitari e dai genitori.
Il suo lavoro è in stretto rapporto con la famiglia e con gli insegnanti.
DIDATTICHE SPECIALI PER L’INTEGRAZIONE
Le didattiche speciali per l’integrazione operano in due direzioni complementari:
considerano le difficoltà e ricercano strumenti che consentano la riduzione della disabilità;
considerano il contesto di lavoro comune e intervengono su di esso con accorgimenti che consentano l’inclusione.
Si avvalgono delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic) e di ogni ausilio che possa essere una risorsa per l’apprendimento.
ACCOGLIENZA
Al momento della preiscrizione (periodo gennaio –febbraio), gli insegnanti di sostegno, nell’ambito di riunioni compartimentali, prendono contatti con i docenti delle scuole medie, con le famiglie e gli operatori socio-sanitari che seguono gli alunni con disabilità iscritti, ancor prima dell’effettivo inserimento in una classe prima. Questa operazione è importantissima per creare le migliori condizioni di accoglienza.
ISTITUZIONI DEL TERRITORIO
Soprattutto nel periodo iniziale, gli insegnanti di sostegno lavorano in collaborazione con i servizi di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza, i servizi sociali dei Comuni di residenza, le cooperative sociali del territorio e mantengono un costante confronto con le famiglie di ciascun alunno.
TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (TIC)
La didattica speciale per l’integrazione utilizzi laboratori informatici, software, le reti internet ed in generale gli ausili tecnologici per l’informazione e la comunicazione.
Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione
In linea di massima, il Gruppo H, o gruppo di lavoro d’Inclusione (GLI), presiede alla programmazione generale dell’integrazione scolastica nella scuola e ha il compito di «collaborare alle iniziative educative e di integrazione previste dal piano educativo individualizzato» (Legge n. 104/1992, art. 15, comma 2) dei singoli alunni. Per quanto attiene alle attribuzioni specifiche, interviene per:
- analizzare la situazione complessiva nell’ambito dei plessi di competenza (numero degli alunni in situazione di handicap, tipologia degli handicap, classi coinvolte, distribuzione del monte ore di sostegno alle classi, attribuzione del docente di sostegno alla classe);
- analizzare le risorse dell’Istituto scolastico, sia umane che materiali;
- verificare periodicamente gli interventi a livello di Istituto;
- formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento, anche nell’ottica di prevedere corsi di aggiornamento «comuni» per il personale delle scuole, delle Asl e degli Enti locali, impegnati in piani educativi e di recupero individualizzati.
Competenze di tipo organizzativo, progettuale e valutativo, e consultivo:
- Schematicamente, l’azione del Gruppo di studio e di lavoro a livello di scuola può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale e valutativo, e consultivo. L’elenco è da considerarsi indicativo, non esaustivo.
Competenze di tipo organizzativo:
- Gestione delle risorse personali (assegnazione delle ore di attività di sostegno ai singoli alunni; utilizzo delle compresenze fra docenti; pianificazione dei rapporti con gli operatori extrascolastici; reperimento di specialisti e consulenze esterne; ecc.).
- Definizione delle modalità di passaggio e di accoglienza dei minori in situazione di handicap; gestione e reperimento delle risorse materiali (sussidi, ausili tecnologici, biblioteche specializzate e/o centri di documentazione, ecc.).
- Censimento delle risorse informali (volontari, famiglie, alunni, competenze non ufficialmente riconosciute, ecc.).
Competenze di tipo progettuale e valutativo:
- Formulazione di progetti per la continuità fra ordini di scuola.
- Progetti specifici per l’handicap, in relazione alle tipologie.
- Progetti relativi all’organico (ad esempio, per la riduzione delle classi che ospitano alunni disabili).
- Progetti per l’aggiornamento del personale, anche in una prospettiva interistituzionale.
Competenze di tipo consultivo:
- Assunzione di iniziative di collaborazione e tutoring fra docenti (in presenza di specifiche minorazioni); di confronto interistituzionale nel corso dell’anno; di documentazione e costituzione di banche dati. Si tratta di una operatività intesa a impegnare preventivamente la disponibilità della scuola, predisponendo in anticipo gli interventi che promuovano l’integrazione, concepita quale fenomeno complesso, richiedente competenze plurime e una cultura condivisa.
PROGETTO “GIOCO ANCH’IO”
Dal 2001 questo progetto è realizzato sempre con lo stesso entusiasmo dai docenti dell’Istituto. Partecipano tutti gli alunni delle scuole medie e superiori della provincia di Sassari. Vengono organizzate due manifestazioni sportive caratterizzate da attività adattate alle potenzialità degli alunni diversamente abili, i quali, insieme ai loro compagni di classe, si esibiscono in gare di Calcetto e Atletica. La partecipazione delle scuole è massiccia, nell’edizione del 2016 si sono registrati 1250 alunni partecipanti grazie alla enorme sensibilità che coinvolge tutte le scuole della provincia, gli enti territoriali e i genitori stessi.